Terapia Detox

Il dott. Pezzanera ci parla della Terapia Detox e dei benefici di un Percorso Detox

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Percorso Detox o disintossicante

Per Percorso Detox o disintossicante si intende un vero e proprio regime alimentare e non solo, finalizzato alla depurazione dell’organismo dalle tossine esogene, accumulate a causa dello  “stile di vita contemporaneo” perché veicolate dal cibo spazzatura (junk food), dalle bevande nervine, dallo stress psicologico, dai farmaci e dall’inquinamento ambientale.

Il Percorso Detox si propone quindi di migliorare lo stato di salute generale. Inoltre, pur non essendo direttamente finalizzata al dimagrimento, in virtù della ridottissima quantità di energia introdotta con gli alimenti, non è raro che seguendola si manifesti una (più o meno importante) riduzione del peso corporeo dovuta al depauperamento dell’adipe.

I tipi di Percorsi Detox sono molti e si basano sull’applicazione complementare di alcuni principi base:

a) Modificare lo stile alimentare: privilegiando il consumo di alimenti disintossicanti in sostituzione di quelli intossicanti. I cibi disintossicanti sono quelli ricchi di acqua, di fibre, di vitamine, di sali minerali e di antiossidanti in genere. Quelli intossicanti, invece, contengono proteine animali, additivi, grassi cattivi e colesterolo, agenti inquinanti, farmaci, molecole nervine ecc. e si tratta prevalentemente di: cibi fast-food (fritti, hamburger, wurstel ecc.), merendine e altri prodotti confezionati, grassi aggiunti, alimenti salati, alimenti zuccherati, caffè, alcolici e tanti altri.

b) Modificare lo stile di vita: attraverso l’aumento dell’attività fisica, l’eliminazione del tabagismo, la riduzione dell’esposizione all’inquinamento ambientale e la corretta gestione degli stress psicologici.

c) Ridurre l’utilizzo di farmaci

Anche l’uso di tecniche come la pulizia del colon (enteroclismi), terapie chelanti, rimozione delle otturazioni dentali così come la pratica di percorsi di riequilibrio funzionale ed energetico come il “Qi Gong” o la meditazione, possono dare un importante contributo per il raggiungimento dell’ obiettivo primario cioè quello di ripristinare e mantenere in piena efficienza l’ energia vitale, o “FORZA VITALE”, quella che IPPOCRATE definiva  LA “VIS MEDICATRIX NATURAE” presente in ogni essere vivente ma che in taluni casi come nelle “MALATTIE” viene a ridursi o addirittura a mancare del tutto.

Due sono le componenti fondamentali su cui dobbiamo agire:

  1. MEC (Matrice Extra Cellulare)
  2. Intestino e Microbiota

MEC (Matrice Extra Cellulare)

In biologia quando si parla di Matrice Extracellulare (MEC) ci si riferisce a tutto ciò che circonda le nostre cellule. Il nostro organismo è costituito da diversi tessuti. Ognuno di essi è composto da un network di cellule che sono tenute insieme in maniera diversa a seconda di quale tessuto prendiamo in esame. Una delle funzioni della MEC è proprio quella di svolgere un ruolo fondamentale nell’organizzazione di ogni tessuto.

Nella matrice ritroviamo pertanto: capillari sanguigni e linfatici, terminazioni nervose di vario tipo, fibre collagene, reticolari, elastiche, cellule del sistema immunitario a far da sentinella (macrofagi, cellule presentanti l’antigene), fibroblasti, molecole complesse quali glucosaminglicani (GAGS) e proteoglicani (PG): una mirabile orchestra dove ognuno suona la sua parte per realizzare l’armonia della salute”.

 

La MEC può essere considerata un complessissimo network in cui le sue componenti, forniscono innumerevoli funzioni tra cui quelle di supporto strutturale e di regolazione di ogni attività tissutale e organica. È un tessuto spugnoso e gelatinoso (una matrice o sostanza fondamentale) dove sono localizzate le cellule.

 

Possiede circa una ventina di funzioni che ne fanno l’organo più importante del nostro corpo di cui alcune:

  • funzione nutritiva: grazie al connettivo arrivano alle cellule tutte le sostanze nutritive;
  • funzione di deposito (vitamine, minerali, ecc.);
  • funzione strutturale: il connettivo rappresenta l’impalcatura delle cellule e dell’intero organismo;
  • funzione emopoietica: il connettivo “produce” le cellule del sangue;
  • funzione immunologica: il connettivo è il “terreno di battaglia” cioè il luogo dove avvengono tutte le reazioni immunitarie per combattere batteri, virus.
  • funzione detossicante: il connettivo è una sorta di pattumiera dove vengono depositate tutte le tossine.

Tutte le scorie e le tossine, sia quelle che provengono dal metabolismo cellulare, sia quelle che provengono dall’esterno (coloranti, pesticidi, batteri, virus, fumo e polveri), si riversano nel connettivo.

Lo “spazzino” di tale organo è il sistema linfatico che porta via le scorie. Se però l’equilibrio tra le scorie presenti e quelle che riusciamo a eliminare si rompe, a favore del primo fattore, allora il connettivo si impregna di tossine.

Poiché le tossine non possono situarsi troppo vicine alle cellule, che altrimenti morirebbero o cancerizzerebbero, allora il connettivo richiama acqua per diluirne la concentrazione e favorirne l’eliminazione.

Le cellule che costituiscono i tessuti dei vari organi non vivono sospese nell’etere; esse hanno necessità respiratorie e metaboliche, che si realizzano attraverso uno spazio vivo e vitale, chiamato zona o sezione di transito: una specie di terra di nessuno interposta fra le cellule e i capillari, sanguigni e linfatici.

Possiamo immaginare questo spazio come una grande strada a due sensi di marcia, dove si muovono ossigeno e sostanze nutritive dirette dai capillari alle cellule da una parte, anidride carbonica e scorie cataboliche dirette dalle cellule ai capillari dall’altra.

Appare facilmente comprensibile come l’integrità anatomica e funzionale della matrice sia il presupposto fondamentale per un corretto e ottimale funzionamento delle cellule a qualsiasi livello: cerebrale, broncopolmonare, cardiaco, muscolare, cutaneo, vascolare, nervoso, digestivo, endocrino.

Solo la perfetta funzionalità di questo complesso è la premessa indispensabile per il corretto funzionamento delle cellule”.

Infatti se per vari motivi la MEC o sostanza fondamentale si carica di quelle che Reckeweg globalmente definisce “tossine” (frammenti di virus, batteri, metalli pesanti, farmaci non completamente metabolizzati, peptidi selvaggi, residui di pesticidi, coloranti, conservanti, ecc.), da ciò deriverà una sofferenza progressiva, anche e soprattutto cellulare, proporzionata  al grado di intossicazione della matrice.

Ecco perchè un programma o percorso Detox diventa un arma fondamentale per agire al livello della MEC nel senso di DETOSSINARE e RIPRISTINARE la corretta funzionalità della Sostanza Fondamentale e quindi l’Energia Vitale secondo il principio della “VIS MEDICATRIX NATURAE”.

Intestino e Microbiota

Per intestino si intende l’ultima porzione dell’apparato digerente, che inizia dopo lo stomaco e arriva fino all’ano. 

L’intestino ha un ruolo fondamentale nel processo di digestione. In particolare, grazie all’azione dei succhi enterici prodotti da ghiandole al suo interno, l’intestino tenue completa la digestione del cibo e inizia l’assorbimento dei nutrienti che esso contiene. L’intestino crasso invece assorbe acqua ed elettroliti, oltre ad alcune vitamine prodotte dalla flora batterica presente al suo interno. Quindi provvede ad accumulare, degradare e spingere gli scarti non digeribili verso il retto, che vengono espulsi dall’organismo attraverso il canale anale.

L’intestino nello svolgimento delle sue funzioni è aiutato da un gran numero di microrganismi, appartenenti a centinaia di specie diverse, in parte originari dell’intestino stesso e in parte ambientali, che costituiscono il cosiddetto microbiota.

Il microbiota è l’insieme dei microrganismi che popolano il nostro intestino, un tempo chiamata “flora intestinale”.
Il loro ruolo sul nostro stato di salute generale è sempre stato ritenuto importante, ma oggi, con la possibilità di nuove e più approfondite ricerche, il microbiota e la sua alterazione è diventato uno dei punti centrali all’origine di diverse malattie e disturbi. 
Fondamentale sta diventando sempre più il ruolo del microbiota nell’infiammazione.
Terreno sul quale si possono sviluppare molte malattie, ma pure lo stesso invecchiamento, caratterizzato da uno stato più o meno forte di cronica infiammazione.

Negli ultimi anni la ricerca e lo studio sul “microbiota intestinale” sta diventando sempre più fondamentale e ci ha permesso di individuare l’importante contributo che esso ha nel mantenimento della nostra salute. Di fatto oltre funzione metabolica e nutrizionale, i batteri “buoni” hanno, da un lato, un ruolo determinante nel proteggerci dalla colonizzazione da parte di agenti patogeni attraverso molteplici meccanismi d’azione locale per cui formano una barriera protettiva e, dall’altro, influenzano fortemente il nostro sistema immunitario stimolandone la risposta in caso di attacco da parte di agenti nocivi e sostenendo l’attività antinfiammatoria. 

L’intestino viene definito il “secondo cervello” per la presenza di milioni di neuroni e neurotrasmettitori che costituiscono di fatto un sistema nervoso intrinseco autonomo e gli consentono tanto di portare a termine i suoi compiti in maniera indipendente, quanto di integrare ed elaborare stimoli esterni e interni ricevuti dal corpo, interagendo con il sistema nervoso centrale attraverso uno scambio di informazioni mediato dai sistemi endocrino, immunitario e psiconeurologico.

Ciò significa che i due cervelli si influenzano reciprocamente, determinando il nostro stato di benessere psico-fisico. 

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